La Storia della Meteorologia dai Greci ad oggi

Con le prime grandi civiltà orientali l’osservazione del cielo e degli astri diviene quasi un culto. E così non sfugge la stretta correlazione esistente tra la ricorrenza dei cicli celesti e le variazioni cicliche stagionali, tanto che negli astrologi dell’epoca matura la convinzione che le alterne vicende atmosferiche dipendano solo dal moto delle stelle e dei pianeti e, in particolar modo, dai cicli del Sole e della Luna. Tale interpretazione astrologica del tempo resisterà tenacemente per millenni fino al Rinascimento.

La più antica testimonianza sui primi tentativi di prevedere il tempo

Con la civiltà greca, accanto all’interpretazione mitologica e astrologica dei fenomeni atmosferici, si afferma gradualmente un atteggiamento più razionale, fondato sull’esperienza delle osservazioni. Questo nuovo tipo di approccio è documentato da numerosi passi di Omero, da Le opere e i giorni di Esiodo, dai Parapegmi (specie di calendari esposti nelle pubbliche piazze), dal Libro dei sogni di Teofrasto, da I fenomeni di Arato e dall’Almagesto di Tolomeo. Ma la testimonianza più importante è senza dubbio la Meteorologica di Aristotele, un trattato composto di 4 libri divisi in 42 capitoli, di cui quindici dedicati esclusivamente agli elementi meteorologici. I principi esposti in tale opera, a parte alcune corrette intuizioni, hanno in genere scarso fondamento scientifico; tuttavia, hanno costituito la base indiscussa delle conoscenze atmosferiche per quasi 2000 anni….per saperne di più … https://www.meteogiuliacci.it/news/la-storia-della-meteorologia-239860

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